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UNO E TRE, UN DIO CHE E’ RELAZIONE

L’importante celebrazione che conclude praticamente il ciclo pasquale con la festa del nome di Dio, ha avuto luogo domenica scorsa con la Trinità, dottrina fondamentale del cristianesimo. Occorre precisare, prima che lo facciano gli oppositori del cristianesimo, che il termine "Trinità" non si trova nel Vangelo;"trias", da cui "Trinità", venne introdotto, nel 180 d.C. da Teofilo d'Antiochia in Ad Autolucum. Ripreso da Tertulliano nel III secolo (in Adversus Praxean) il termine venne poi adottato nel linguaggio della Chiesa e nelle formulazioni dogmatiche dei primi Concili per indicare il rivoluzionario messaggio portato da Gesù: “Andate e battezzate nel nome del Padre del Figlio dello Spirito Santo”(Mt 28,16) Un Dio che è unico, ma che non è solo, egli è un Padre, in relazione d'amore col Figlio e con lo Spirito Santo, ciascuna delle tre Persone è Dio tutto intero. “Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv.10,30) "Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre vi manderà nel mio nome, vi ricorderà ciò che vi ho detto" (Gv 14,26). "Pregherò il Padre egli vi darà un Consolatore che rimanga con voi per sempre" (Gv 14,15). La parola di Gesù ci testimonia la relazione d'amore esistente in Dio. Un Dio amore in cui noi siamo immersi e per cui viviamo nell'amore vicendevole.

L'arte, nel corso bimillenario del cristianesimo, ha espresso in modo vario e originale il tema della SS.Trinità; anche gli scavi e le ricerche archeologiche, hanno portato alla luce segni e simboli epigrafici, che rivelano la fede cristologica e trinitaria dei cristiani dei primi tre secoli in Palestina e nelle Catacombe.

L'archeologo P. Bellarmino Bagatti negli anni '60, ha scoperto negli ossari del I e II secolo alla Dominus Flevit di Gerusalemme a Nazaret e a Hebron, numerosi segni e crittogrammi che presentano una ricca simbolica cristiana. P.Emanuele Testa, che li ha studiati disse: "Possiamo senz'altro concludere che il triangolo come simbolo cristiano della Trinità e della croce, ha certamente origine palestinese " (E.TESTA Il simbolismo dei giudeo-cristiani 2004, p 241)

Questa realtà è stata stupendamente presentata da Rublev che, nel 1422, creò la grande icona dal titolo TRINITA' ispirata ai Tre Visitatori di Abramo alle querce di Mambre nel 1931da Marc Chagal nel musèe Biblique a Nizza; un episodio che venne ben presto considerato dai Padri della Chiesa, figura della presenza trinitaria divina, già adombrata nell'atto creativo di Gen. 1,26

Nell'arte catacombale del II e nel III secolo in un'epigrafe della Catacomba di Domitilla si legge "Secundiniano credette in Cristo Gesù con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo".

E troviamo le lettere Alfa e Omega ( - ), prima e ultima lettera dell'alfabeto greco: "Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo il principio e la fine" (Ap. 1,8; 22,13) che significano, la divinità di Gesù,

Un'opera trinitaria stupenda e molto nota, è il mosaico del Battistero di Albenga del V secolo: sul fondo azzurro compare il triplice monogramma di Cristo con alfa e omega in un triplice cerchio di colori sfumati; dodici colombe, (gli Apostoli la Chiesa), circondano i cerchi, mentre sul fondo azzurro brillano innumerevoli stelle, i credenti.

Nel primo millennio l'iconografia trinitaria si sintetizza nella figura del Cristo Pantocratore delle absidi. Con il sec. XIV e l'assunzione della festa della SS. Trinità (1334) le immagini trinitarie si diffondono in forma antropomorfa: il Padre e il Figlio avvolti nello stesso manto, sono uniti dalla Colomba dello Spirito Santo che "spira" dalla loro bocca. Col Rinascimento appaiono iconografie più convincenti e commoventi come quella in cui il Padre che sostiene il Figlio Crocifisso, mentre la colomba dello Spirito Santo li unisce in una fusione di sofferenza e d'amore (Trinità di Masaccio in S.Maria Novella).

L'iconografia della Trinità associata all'incoronazione di Maria ebbe grande sviluppo negli scenografici dipinti settecenteschi. Tra queste il complesso pittorico che decora il presbiterio della confraternita SS. Trinità di Busca, dove sullo sfondo absidale, grandeggia l'immagine trinitaria che incorona Maria. Dipinto nel 1735 c. l'opera si colloca accanto alle scene dei Progenitori, e assume il significato del compimento della promessa di Gen. 3,15.

Nella Parrocchia M.V.Assunta della stessa città, è rappresentato il grandioso dipinto scenografico di Carlo Scotti del 1785 che rappresenta nella cupoletta, la SS Trinità che attende Maria Assunta per incoronarla Regina. La luminosità dello Spirito santo reso visibile dalla colomba avvolge l'ambiente. Un angelo in alto, avvolto nella luce porge la corona a Maria, la madre del Verbo, la donna piena di quella grazia divina trinitaria che S.Paolo augura a tutti noi: "La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi" (2 Cor. 13,13)

“La Trinità è specchio del nostro senso ultimo, il senso dell’universo: tutto incamminato verso un Padre che ci dà vita, verso un Figlio che mi innamora verso uno Spirito che accende di comunione le nostre solitudini” (Ermes Ronchi 1.6 023)





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